COS’E’ LA SINDROME DI CAPGRAS?
La sindrome di Capgras o “delirio di Capgras” è una malattia psichiatrica dove il soggetto è convinto che un amico, il coniuge ed altri membri della propria famiglia siano stati sostituiti da impostori o sosia. Questo sosia è un impostore senza nome né identità. Il nome della sindrome nasce con il medico francese Joseph Capgras, che per primo la descrisse nel 1923, portando l’esempio di “Madame M.”, una paziente che sosteneva che il marito ed altre persone a lei note erano state sostitute da sosia (Giulia Bertelli, 2019).
In sostanza, il soggetto esperisce una sensazione di estraneità nei confronti degli altri individui. La sindrome di Capgras appartiene al gruppo di sindromi deliranti di identificazione errata (DMS). Il termine “DMS” si riferisce al fatto che il soggetto che ne soffre, può attribuire un’identificazione errata non solo ad altre persone ma anche animali, luoghi e oggetti (Barrelle & Luauté, 2018). Una delle caratteristiche di questa patologia è che la convinzione non si basa su informazioni false o incomplete dovute a un qualche errore di percezione sensoriale o ad un’illusione (a differenza di quanto accade, invece, in altri disturbi psichiatrici). Questa sindrome può essere definita anche “illusion des sosies”, nonostante non sia una vera e propria illusione, poiché la percezione sensoriale è intatta.
EZIOLOGIA DELLA SINDROME DI CAPGRAS
Nel passato, la sindrome di Capgras era associata all’isteria. Dal 1980 si stabilì che la patologia deriva da lesioni cerebrali organiche o degenerative. Diversi studi hanno dimostrato che l’aumento dei livelli di dopamina cerebrale indotto da eventi stressanti acuti e/o farmaci che potenziano la dopamina, rappresenta un meccanismo causale della sindrome nei pazienti con stadi avanzati di PD (Parkinson disorder) e declino cognitivo. I bersagli anatomici, ovvero le parti più colpite dalla sindrome erano i nuclei subtalamici e il globus pallidus (Antonino Cannas, 2017). I pazienti hanno mostrato segni di disturbi cognitivi prima dello sviluppo della CS.
Da un punto di vista neuropsicologico la sindrome di Capgras sembra essere dovuta al danneggiamento delle regioni bifrontale, limbica e temporale destra. La memoria, il sentimento di familiarità, il monitoraggio di sé e della realtà sarebbero alterati. Tutto ciò causa un fallimento nell’integrare adeguatamente le informazioni sulle emozioni e sul riconoscimento facciale. La conservazione relativa del lobo frontale sinistro può essere necessaria per lo sviluppo della risposta delirante.
Un’altra teoria sostiene che il danno principale sia a carico del lobo destro dove si verrebbe a creare una disfunzionale integrazione tra le informazioni percettive ed il sentimento di familiarità ad esse normalmente attribuito (modello della lateralizzazione). Ci sono diverse ipotesi finora proposte per spiegare l’eziologia della sindrome di Capgras:
- Alterazioni anatomo-funzionali del lobo temporale e frontale dell’emisfero destro.
- Lesioni del segmento dorsale.
- Disconnessioni tra il sistema limbico e la corteccia cerebrale.
Significa che nella sindrome di Capgras, nel disfunzionale meccanismo del riconoscimento dei volti è implicato il sistema limbico, responsabile delle emozioni. Chi ne è affetto riconosce le fattezze ed il volto dei propri cari, però manca l’attivazione affettiva nei loro confronti (modello della disconnessione).
Un’altra teoria sostiene che il danno principale sia a carico del lobo destro. Qui si verrebbe a creare una disfunzionale integrazione tra le informazioni percettive ed il sentimento di familiarità ad esse normalmente attribuito (modello della lateralizzazione).
Altri studi scientifici sostengono, invece, che il motivo della sindrome di Capgras sia da attribuire ad una disfunzione dell’amigdala (Giulia Bertelli, 2019)
Bibliografia
Alain Barrelle, J-P Luauté (2018) ; Capgras Syndrome and Other Delusional Misidentification Syndromes, Front Neurol Neurosci. 42:35-43.
Antonino Cannas, Mario Meloni, Marcello Mario Mascia, Paolo Solla, Luigi Cocco, Antonella Muroni, Gianluca Floris, Francesca Di Stefano, Francesco Marrosu (2017) Capgras syndrome in Parkinson’s disease: two new cases and literature review, Neurol Sci :225-231.
Christopher L Groth, Antonia Pusso, Scott A Sperling, Diane S Huss, W Jeffrey Elias, G Frederick Wooten 1, Matthew J Barrett (2017) Capgras Syndrome in Advanced Parkinson’s Disease, J Neuropsychiatry Clin Neurosci. 30(2):160-163.