La sindrome di alienazione genitoriale (in inglese PAS, Parental Alienation Syndrome) origina quando uno dei due genitori istiga i propri figli contro l’altro. La sindrome provoca conseguenze a lungo termine nei minori, spesso procrastinate fino all’età adulta.
COSA SI INTENDE PER SINDROME DI ALIENAZIONE GENITORIALE?
Secondo il noto psichiatra americano Richard A. Garden (1998) la sindrome di alienazione genitoriale è
“un disturbo presente nel contesto delle controversie circa la custodia dei figli”.
Di fatto, si manifesta principalmente in seguito a separazioni o divorzi conflittuali.
Nella sindrome di alienazione genitoriale vi è la presenza di un genitore alienante intenzionato a denigrare l’altro, considerato il genitore alienato. Questa dinamica è spesso motivata da forti sentimenti di rabbia e di collera provati da uno dei due membri della coppia, a seguito della separazione. Lo scopo del genitore alienante è quello di distruggere il legame tra i propri figli e l’altra figura genitoriale. Lo strumento di cui ci si avvale è la manipolazione psicologica: si cerca di indurre il bambino a schierarsi da una sola parte, inculcando in lui gli stessi sentimenti provati dal genitore alienante per l’altro. In molti casi, la sindrome si palesa quando un figlio manifesta disprezzo nei confronti di uno dei due genitori in assenza di un vero motivo legittimo (ad esempio, episodi di abusi o di violenza).
IL CASO DI JOHAN
Johan è una delle numerose vittime della sindrome di alienazione genitoriale. All’età di otto anni, quando i genitori si separarono, si sottopose subito ad una campagna di denigrazione da parte del padre. A causa dell’influenza esercitata su di lui, il rapporto tra Johan e la madre, fu sempre caratterizzato da conflittualità. Il bambino venne incitato a spiarla e divenne violento nei suoi confronti. La situazione degenerò a tal punto che Johan si ritrovò a vivere esclusivamente con il padre. La manipolazione psicologica esercitata dal genitore alienante fu molto forte sul bambino: solo dopo molti anni si rese conto della situazione in cui si trovava a causa del controllo attuato dal padre. Realizzò così di aver perso ogni tipo di legame con la madre e con i fratelli rimasti insieme a lei.
CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE DELLA SINDROME DI ALIENAZIONE GENITORIALE NEI FIGLI
Recentemente sono stati effettuati diversi studi sulle conseguenze a lungo termine della sindrome di alienazione genitoriale. Un notevole contributo è stato offerto da Amy Baker grazie ad una serie di interviste con individui vittime di alienazione genitoriale. L’autrice ha intervistato un campione di 42 soggetti di età compresa tra i 19 e i 67 anni. I risultati hanno riportato tra le conseguenze a lungo termine: la mancanza di fiducia in sé stessi e negli altri (40%) la depressione (70%) problematiche legate alla droga o all’abuso di alcool (35%) l’alienazione dai loro stessi figli ed il divorzio (57.5%).
Le problematiche correlate alla mancanza di fiducia risultano particolarmente intense per alcune donne alienate dal padre. Esse manifestano ripercussioni nelle relazioni future temendo che, come il genitore, nessun uomo le possa amare abbastanza da rimanere per sempre al loro fianco. Un ulteriore conseguenza, riguarda gli episodi depressivi che sembrano collegati alle precoci sensazioni di non essere amati da entrambi i genitori. Inoltre, molti dei partecipanti, dichiararono di aver fatto uso di sostanze per provare a sfuggire alla sofferenza vissuta. Infine, venne riscontrata un’alta percentuale di divorzi nei figli adulti vittime della sindrome di alienazione genitoriale. Alcuni dichiararono come la rottura del matrimonio fosse dipesa dalla mancanza di fiducia nel partner, dall’incapacità di costruire delle relazioni o dalle loro problematiche di depressione e/o di abuso di sostanze. In alcuni casi, in seguito al divorzio, i figli adulti furono alienati dai loro stessi figli.
CONCLUSIONI
Gli esiti dello studio dimostrano i numerosi traumi che emergono dalla sindrome di alienazione genitoriale. Le interviste effettuate dalla Baker hanno permesso di analizzare il significato della sindrome e le sue ripercussione nella vita quotidiana delle vittime.
Spesso la sindrome è incompresa perché, trattandosi solo di bambini, si diventa consapevoli dell’alienazione genitoriale solo verso l’età adulta. Tuttavia, la presa di coscienza da parte delle vittime, ha permesso in molti casi di riallacciare i rapporti con il genitore oggetto di alienazione.
Bibliografia
Baker, A.J.L. (2010). Figli divisi. Storie di manipolazione emotiva dei genitori nei confronti dei figli. Giunti Editore S.p.A.