La nascita della psicologia positiva diede avvio ad una vera e propria rivoluzione nello studio della salute e del benessere dell’individuo.
CHE COS’È LA PSICOLOGIA POSITIVA?
Intorno alla fine degli anni ’90 ebbe inizio il movimento della psicologia positiva. Questo è stato possibile grazie all’integrazione dei fattori di natura biologica, psicologica e sociale nel mantenimento della salute di un individuo. Uno degli obiettivi principali della psicologia positiva fu quello di potenziare le risorse personali che ognuno di noi possiede come la creatività, l’ottimismo e l’originalità. La psicologia positiva voleva permettere all’individuo di imparare a rispondere in modo adattivo agli eventi negativi della vita e di poter godere così di un buono stato di salute e di benessere.
Il movimento della psicologia positiva, insieme all’importanza della salute psicofisica dell’individuo, enfatizzò anche il ruolo del “benessere sociale” relativo alla qualità delle relazioni sociali che ognuno di noi crea.
CONCEZIONE DEL BENESSERE NELLA PSICOLOGIA POSITIVA
Negli ultimi decenni il concetto di benessere ha ricevuto sempre più attenzione in ambito psicologico.
Premetto che esiste una dicotomia tra mente e corpo e quindi tra salute fisica e salute mentale. Il movimento della psicologia positiva iniziò a studiare in modo dettagliato il benessere generale dell’individuo. All’interno del funzionamento positivo lo studio del benessere venne effettuato mediante due approcci teorici distinti : edonico ed eudaimonico.
La prospettiva edonica enfatizza l’importanza del “benessere soggettivo” inteso come raggiungimento del piacere personale mediante sensazioni ed emozioni positive.
Mentre il benessere in prospettiva eudaimonica viene descritto come un’interazione reciproca tra la singola persona ed il contesto sociale nel quale vive. Dunque, secondo questa concezione, il benessere individuale si realizza all’interno dello spazio sociale nel quale il soggetto utilizza le proprie risorse per fronteggiare gli eventi di vita.
LA TERAPIA CENTRATA SUL BENESSERE : WELL- BEING – THERAPY
Nel 1989 Ryff descrisse il benessere psicologico come costituito da sei componenti principali:
- L’autonomia.
- Il controllo ambientale.
- La crescita personale.
- Le relazioni positive con gli altri.
- Lo scopo di vita.
- L’accettazione di sé.
Ognuna di queste dimensioni enfatizza il ruolo attivo del singolo individuo nell’incrementare o meno il proprio stato di benessere mediante il potenziamento e l’attuazione delle proprie capacità individuali all’interno della propria comunità.
A partire da questa concezione il modello ha posto le basi per la nascita di una nuova psicoterapia basata sul benessere che prese il nome di “Well-Being-Therapy” . Lo scopo principale di questa nuova forma d’intervento riguarda la riabilitazione a livello professionale delle persone con disabilità al fine di favorire l’incremento del benessere e la diminuzione del disagio psicologico.
Inoltre, attraverso uno studio controllato randomizzato, si è rilevato come la Well- Being-Therapy possa essere un intervento utile per il trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD). Solitamente la terapia cognitivo-comportamentale risulta essere la forma d’intervento maggiormente efficace per il trattamento a breve termine del GAD, ma non sappiamo se essa produca anche effetti a lungo termine e sul benessere generale dell’individuo : di qui l’interesse nel creare un trattamento combinato tra le due tipologie d’intervento. I risultati dello studio hanno confermato le ipotesi dimostrando come la Well- Being – Therapy nel trattamento del GAD porti ad un miglioramento del benessere psicofisico esperito dal soggetto.
CONCLUSIONI
Oggi giorno le discipline psicologiche hanno sempre più importanza in ambito sanitario occupandosi soprattutto della prevenzione e della promozione della salute. Di qui l’interesse per il benessere generale dell’individuo come fattore protettivo nella gestione della salute fisica e psicologica del singolo. Occorre “educare” le persone alla salute , prevenire la malattia e promuovere la salute stessa. Di fatto, uno degli scopi principali della psicologia positiva è stato proprio quello di spostare il focus della ricerca: se prima ci si concretava sulla riparazione del problema psicofisico manifestato dal soggetto, adesso si pone l’attenzione sul potenziamento delle qualità positive e delle risorse personali che ogni singolo individuo possiede e che può utilizzare per fronteggiare gli eventi di vita.
Bibliografia
Rivista di Psichiatria (2006). Well-Being Therapy del disturbo ansioso generalizzato. Uno studio controllato randomizzato;41(2), 93-98.
Zambianchi, M. (2013). Benessere e psicologia positiva. Carocci editore.