pensiero-sistema-immunitario-psicosomatica

Pensiero e sistema immunitario

Condividi l'articolo!

Il pensiero può influenzare il tuo sistema immunitario? E le emozioni? Nell’ultimo periodo, causa Coronavirus, l’argomento ha assunto una certa rilevanza, e tutti ne parlano. Tanti, in modo superficiale, promuovendo la disinformazione.

Bene, non si tratta propriamente di psicologia. La questione è più complessa, e per farla breve, non si può farla breve. Il campo di ricerca che prenderemo in considerazione in questo articolo è multidisciplinare. Una visione integrativa che prende in considerazione psicologia, neurologia, endocrinologia e sistema immunitario. A cosa mi riferisco?

La psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) è la scienza che studia le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto su comportamento umano e animale.  Come ben saprai, le suddivisioni tra i vari sistemi biologici hanno una valenza prevalentemente teorica. Non esiste una suddivisione netta, nel pratico, da sistema a sistema, perché l’essere umano è uno solo.

Prendiamo come esempio la banale diade mente-corpo. Ha senso porre una differenziazione nel pratico? Cosa dice la scienza a riguardo?

PENSIERO E SISTEMA IMMUNITARIO: MENTE CORPO

Supponiamo che un essere umano eterosessuale, di sesso maschile, pensi alla partner donna. Il pensiero, in questo caso, potrebbe causare un picco in termini di eccitamento sessuale, ottenendo una certa risposta fisica che noi maschietti conosciamo bene. Un esempio concreto di come il pensiero possa attivare il corpo.

Altro caso importante, testimone dell’integrazione funzionale nel pratico, è la caffeina. Si, hai capito bene! L’espresso che prendi ogni mattina, o l’americano che sorseggi da Starbucks, sono silenziosi testimoni di tutto questo. In letteratura scientifica, infatti, la nota molecola porterebbe benefici psicofisici (mente e corpo) inscindibili.

Un altro esempio?
Allo stesso modo, un’attività fisica programmata e prolungata nel tempo avrà effetti positivi su cervello e funzioni esecutive, tra le quali memoria e attenzione. Il filone di ricerca di Blumenthal, spesso citato nei miei articoli, fornisce spunti interessanti. Un’attività fisica aerobica di circa trenta minuti, per tre volte a settimana, potrebbe addirittura essere utilizzata come supporto alle terapie classiche per il disturbo depressivo maggiore.

Ma torniamo a noi, e più nello specifico alla PNEI. Dato che non esiste una suddivisione netta, se non a livello didattico-teorico, come funziona? Gli ormoni e i neurotrasmettitori, tanto cari agli studenti di neuroscienze, rappresentano il comune messaggero utilizzato dal corpo per inviare segnali a tutto il corpo.

Così, il sistema nervoso centrale comunica agisce in sinergia con il sistema immunitario e il sistema endocrino. Cosa c’entra, tutto questo, con la prevenzione delle malattie? Qui entra in gioco l’aspetto emotivo dell’individuo. Pensiero e sistema immunitario sono più vicini di quanto tu creda.

PNEI, EMOZIONI E PATOLOGIE

Esisterebbe una correlazione tra alcune patologie classificate come psicologiche e il funzionamento del nostro sistema immunitario. Un esempio classico, citato e più volte approfondito in letteratura, riguarda la depressione, ma non solo.

Fanno parte di questo cluster anche le malattie cardiovascolari, e in generale ogni tipo di patologia correlata allo stress psicofisiologico. E, ancora una volta, si ritorna alle basi, e al GAS (General Adaptation Syndrome), teorizzata da Hans Selye. Quando lo stress, in cronico, supera determinati limiti, per l’organismo sopraggiunge la morte. Pensieri intrusivi, quindi, potrebbero contribuire a minare la salute dell’essere umano.

Lo stress va gestito, e modulato per evitare conseguenze sia fisiche che psicologiche. La PNEI rappresenta un’avanguardia scientifica, una potente arma riguardante la prevenzione attiva.
Ecco quindi la correlazione, il fil rouge che promuove la visione dell’organismo nella sua interezza. Attenzione, però: che non si cerchi un nesso di causalità. La mente ha la meglio sul corpo, o viceversa? Domande simili lasciano il tempo che trovano.

Pensiero e sistema immunitario si influenzano reciprocamente. Il concetto chiave è uno soltanto: sinergia. I sistemi prima citati agiscono insieme, nella più completa e perfetta entità mai esistita: l’essere umano.

“In una società in cui la bibliografia viene spesso dimenticata, in favore di fake news e di notizie di dubbia provenienza, analizzare le fonti rimane l’unico modo di preservare un pensiero critico”.

 

 


Bibliografia

Blumenthal, J. A., Smith, P. J., & Hoffman, B. M. (2012). Is exercise a viable treatment for depression?. ACSM’s health & fitness journal, 16(4), 14.

Blumenthal, J.A., Babyak, M. A., Moore, K. A., Craighead, W. E., Herman, S., Khatri, P., … & Doraiswamy, P. M. (1999). Effects of exercise training on older patients with major depression. Archives of internal medicine, 159(19), 2349-2356.

Bottaccioli, F., & Bottaccioli, A. G. (2017). Psycho-neuro-endocrino-immunology paradigm and cardiovascular diseases. In Integrative Cardiology (pp. 139-151). Springer, Cham.

Foskett, A., Ali, A., & Gant, N. (2009). Caffeine enhances cognitive function and skill performance during simulated soccer activity. International journal of sport nutrition and exercise metabolism, 19(4), 410-423.

González-Díaz, S. N., Arias-Cruz, A., Elizondo-Villarreal, B., & Monge-Ortega, O. P. (2017). Psychoneuroimmunoendocrinology: clinical implications. World Allergy Organization Journal, 10(1), 19.

Ruxton, C. H. S. (2008). The impact of caffeine on mood, cognitive function, performance and hydration: a review of benefits and risks. Nutrition Bulletin, 33(1), 15-25.

Articoli sempre aggiornati sul mondo della Psicologia

Direttamente nella tua casella di posta!