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La funzione della fiaba: la crescita psicologica del bambino

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Qual è la funzione della fiaba all’interno della società antica e moderna? Cosa si conosce effettivamente della fiaba?  

LA FIABA ED IL CAMBIAMENTO STORICO

Il dizionario lo Zanichelli, definisce le fiabe come quei racconti di natura fantastica che presentano come protagonisti creature, altrettanto, immaginarie come ad esempio streghe, orchi e folletti, oltre a persone reali come cavalieri e re, tutti questi sono i protagonisti di racconti immaginari (Zingaretti,2007).

Nel momento in cui si racconta una fiaba è naturale che si associ alla presenza di qualcuno che la racconti. Un tempo questo compito era svolto dalle nonne, o dalle persone anziane. Quando si ascoltava non si poteva fare a meno di perdersi tra i magnifici paesaggi immaginati o fantasticare di essere l’eroe che lotta contro mostruose creature. Questo porta a pensare alla possibilità che negli ultimi tempi queste belle storie non sono più raccontate da quelle figure ma sono ormai i diversi mezzi di comunicazione che le raccontano attraverso una forma semplicistica. Sminuendo per certi versi la fiaba e la funzione che questa assume per la società.

FUNZIONE DELLA FIABA E DIFFERENZA DALLA FAVOLA

Spesso il termine fiaba viene confuso con diversi termini, tra questi  quello della favola è quello più di consueto. Invece è un racconto molto breve che ha come protagonisti animali con tratti antropomorfizzati, cioè con le stesse caratteristiche umane, i quali vivono avvenimenti semplici e veloci. Inoltre le favole trasmettono un messaggio con un intento allegorico e morale che si mostra in maniera molto esplicita al lettore, a volte indicato dall’autore stesso come postilla al testo. Un esempio sono le favole di Esopo, come la “Volpe e l’uva”.

Altra caratteristica che va a discriminarne la differenza è la presenza, o meno, dell’elemento fantastico e magico, caratteristica peculiare della fiaba e completamente assente nella favola. (Zingaretti,2007). Entrambe assolvono un importante ruolo importante per il bambino: la fiaba quella di lavorare in prima persona sul bambino, mentre la favola sulla comprensione della morale rispetto alla società e a quelli che sono veri e propri insegnamenti di vita espliciti.

Un’interessante lettura riguardo all’uso delle fiabe e alla loro importanza è quella data dallo psicanalista, e psicologo infantile Bruno Bettelheim (1976). Secondo l’autore la loro funzione principale è quella della scoperta e realizzazione della propria identità. Grazie a questa funzione è possibile per il bambino raggiungere la meta dello sviluppo del proprio Sè.

LA FIABA: LE PROPRIE ORIGINI NEI MITI

All’interno di una fiaba i processi mentali vengono esteriorizzati e resi comprensibili grazie ad un linguaggio semplice e poco artificioso. Inoltre il piccolo si immedesima nei  comportamenti attuati da parte del protagonista nei confronti della realtà. Questo dona l’opportunità, al bambino che legge, di saper cogliere e costruire, una propria chiave d’interpretazione della realtà (Bettelheim, 1976).

Ma questo era già stato considerato dai greci attraverso la narrazione dei miti. Questi vengono definiti dallo Zanichelli (2007)

un tipo di comunicazione simbolica presente in tutte le civiltà, non fondato su concrete prove storiche e basato sul bisogno di credere più che sulla convinzione razionale”.

Inoltre i miti sono narrazioni riguardanti dei o esseri soprannaturali, o eventi straordinari, in un tempo diverso da quello della normale esperienza umana. La mitologia è sia lo studio del mito, sia il corpus di miti che compare in una specifica tradizione culturale o religiosa.
Il mito riveste diverse funzioni (Zanichelli,2007):

  • esplicativa-narrativa (di eventi naturali, sociali, culturali);
  • giustificativa-validativa (di culti, gerarchie sociali, ecc.);
  • descrittiva (di eventi che trascendono la comprensione ordinaria);
  • magica e poetica.

LA FUNZIONE DELLA FIABA NELLA PSICHE DEL BAMBINO

Le fiabe assumono un  ruolo pedagogico, come suggerito da Bruno Bettelheim (1976). Secondo lo psicologo infantile la fiaba serve soprattutto al bambino per riuscire a entrare in contatto con il mondo circostante, e quindi saper leggere il mondo in modo più semplice(Ibidem). Grazie alle fiabe è più facile ad esempio per un bambino riuscire a definire le persone buone tutte quelle persone che fanno buone azoni (Ibidem). Le fiabe sono d’aiuto per il bambino per poter crescere in cui è capace  di assumere un  ruolo all’interno della società (Ibidem).

Inoltre la lettura della fiaba assume un ruolo importante per il bambino, soprattutto per riuscire a sviluppare l’immaginazione e la sua capacità di capire il mondo. Purtroppo, a causa della modernizzazione, le fiabe non svolgono più il compito importante di entrare in contatto con la società, e alla strutturazione del proprio Sè (Ibidem).

 

 


Bibiliografia

Apuleio (1999). L’asino d’oro o le metamorfosi, Università Rizzoli.

Bettelheim, B.(1976). Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicanalitici delle fiabe, Milano, Giacomo Feltrinelli.

von Franz, P.M.L. (1969). L’individuazione nella fiaba, Torino, Boringheri.

Zingaretti, N. (1997). Lo Zanichelli. Bologna, Zanichelli editore, 2007latone, Tutti gli scritti, Milano.

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