«Abbiamo presentato in Senato in modo bipartisan un emendamento alla legge di Bilancio per istituire un fondo per il bonus psicologo per l’accesso ai servizi psicologici. È molto importante garantire l’accesso alle terapie psicologiche e psicoterapeutiche a più persone possibili, perché il Covid ha messo alla prova la salute mentale di uomini, donne, ragazze e ragazzi e il servizio sanitario nazionale adesso non ce la fa».
Il Bonus psicologo è una manovra prevista per il 2022 insieme alla legge di Bilancio. L’idea di base è quella di dare l’opportunità economica a tutti di rivolgersi ad uno psicologo. A dire la verità, era già stato istituito mesi fa con un fondo di 10 milioni all’interno del DL Sostegni 2, ma i decreti attuativi del provvedimento non sono mai arrivati. Che questa sia la volta buona?
Di seguito il video della conferenza stampa dal titolo “Presentazione dell’emendamento ‘Bonus salute mentale’ alla Legge di Bilancio” che si è tenuta a Roma giovedì 2 dicembre 2021 alle ore 18:00.
BONUS PSICOLOGO IN RISPOSTA ALLA SOFFERENZA PSICHICA
Generalmente la scelta di rivolgersi ad uno psicologo può partire da un fastidio psicosomatico, una sofferenza psicologica, riuscire a star dietro ai ritmi incalzanti delle giornate, preoccupazioni legate alla pandemia da Covid-19, le paure per il proprio futuro e molte altre. Spesso la quantità e la gravità di queste difficoltà sono talmente opprimenti che è impossibile riuscire a risolverle in autonomia. A livello internazionale i numeri della crescita del disagio mentale durante la pandemia sono preoccupanti. Uno studio di Lancet parla di 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) e 76 milioni di casi in più di disturbi d’ansia (+26%) nel 2020. In Italia la situazione non è diversa. É qui che interviene la figura professionale dello psicologo. Il suo intervento mira a potenziare le capacità della persona e a fargli ritrovare il proprio benessere. Il disagio psicologico riguarderebbe un 30% di possibili pazienti, con una differenza: chi ha risorse finanziare adeguate può rivolgersi ad uno psicologo privato, mentre chi non le ha può rivolgersi al servizio pubblico. Tuttavia, questo, conta 5000 psicologi in tutta Italia e non è in grado di soddisfare le richieste.
Eppure, la psicologia non deve essere un servizio per pochi. Ecco perché è al vaglio del Governo il Bonus Psicologo, una misura pensata per sostenere chi è economicamente più fragile. Anche in Francia e Germania dopo l’inizio della pandemia sono stati creati strumenti simili.
IN COSA CONSISTE LA NUOVA MISURA
L’emendamento c’è. Ora dovrà essere inserito all’interno della prossima Legge di Bilancio in modo tale che nel 2022 possano essere utilizzati i 50 milioni di euro stanziati.
Se il bonus dovesse essere approvato così come scritto nell’emendamento conterebbe due forme di supporto economico:
- Un bonus avviamento, con 15 milioni di euro di finanziamento. Consisterebbe in un contributo di 150 euro per i cittadini maggiorenni a cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale. Questi non devono aver avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale, ma senza limiti di reddito.
- Un bonus sostegno, con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro. Questo secondo bonus, più sostanzioso, prevedrebbe l’erogazione di un contributo di 1.600 euro con Isee fino a 15.000 euro, 800 euro con Isee compreso tra i 15.000 – 50.000 euro, 400 euro per le persone con redditi compresi trai 50.000 – 90.000 euro.
Per tutte le informazioni definite dovremmo aspettare la pubblicazione in gazzetta.
Una, doverosa, nota a piè pagina deve essere fatta. Questa proposta dovrebbe essere presa solo come un inizio, un contributo di emergenza. A questo dovrà assolutamente accompagnarsi un miglioramento sostanzioso dei servizi sui territori. La pandemia ha portato a galla un problema che già c’era ma che era finito in sordina.
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