Il disturbo da binge eating (BED) è un disturbo alimentare molto comune in cui è presente un’alimentazione incontrollata. Quali sono le basi neurobiologiche del disturbo da binge eating e quali le comorbilità?
COS’È IL DISTURBO DA BINGE EATING?
Il BED è stato incluso per la prima volta nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V). È caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffata senza comportamenti compensatori regolari (come invece avviene nella bulimia nervosa) per prevenire l’aumento di peso. Spesso durante l’abbuffata il soggetto sperimenta disagio nei confronti del proprio comportamento. Ci sono conseguenze fisiche per il disturbo da binge eating, quali obesità, maggiore rischio di diabete di tipo 2 e problemi cardiovascolari. (Kessler et al.,2013). Alcune ricerche dimostrano che molti problemi fisici degli individui con disturbo da binge eating sono indipendenti dalla concomitante obesità. Tra questi vi sono: disturbi del sonno, ansia, depressione, sindrome dell’intestino irritabile e menarca precoce (Bulik & Reichborn-Kjennerud, 2003).
COMORBILITÁ CON IL DISTURBO DA BINGE EATING
Il BED presenta comorbilità con numerosi disturbi, tra cui disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, ADHD, disturbo della condotta e disturbi da uso di sostanze (Kessler, et al., 2013; Wonderlich et al., 2009). Anche se il disturbo da binge eating sia simile negli uomini e nelle donne, per quanto riguarda il trattamento, ci sono alcune differenze neurobiologiche chiave che dovrebbero essere prese in considerazione. Il disturbo da alimentazione incontrollata può essere definito come un disturbo impulsivo/compulsivo, con alterata sensibilità alla ricompensa e pregiudizi attentivi legati al cibo.
Le emozioni negative e le strategie di regolazione delle emozioni disadattive giocano un ruolo nell’insorgenza e nel mantenimento del binge eating nel BED. La rabbia e la tristezza, insieme alle emozioni negative legate alle esperienze interpersonali (cioè, delusione, ferimento o solitudine), sembrano essere particolarmente rilevanti. Gli individui con BED hanno la tendenza a sopprimere e rimuginare sulle loro emozioni indesiderate, il che porta ad un aumento dei pensieri e dei sintomi psicopatologici. Rispetto ai controlli sani, usano strategie adattive, come la rivalutazione, meno frequentemente. Si è scoperto che gli aumenti dell’affetto negativo sono antecedenti del binge eating nel BED. Inoltre, questo disturbo sembra essere correlato ad altre forme di strategie di regolazione delle emozioni disadattive, come l’abuso di sostanze e l’autolesionismo.
BINGE EATING E BASI NEUROBIOLOGICHE
Studi di neuroimaging suggeriscono che ci sono alterazioni dei circuiti corticostriatali, una funzione alterata delle cortecce prefrontali, insulari e orbitofrontali e dello striato. La genetica umana e gli studi sugli animali suggeriscono che ci sono cambiamenti nelle reti di neurotrasmettitori, inclusi i sistemi dopaminergici e oppioidergici; inoltre episodi ricorrenti di abbuffata portano a cambiamenti nel sistema degli oppioidi (Bello et al., 2011). Questi studi hanno dimostrato, inoltre, che la serotonina promuove la sensazione di sazietà; pertanto le abbuffate delle persone affette da bulimia o dal disturbo da binge eating potrebbero essere la conseguenza di un deficit di serotonina che impedisce loro di sentirsi sazie quando mangiano.
Studi sull’abbuffata indicano che l’ingestione smodata di saccarosio porta a un aumentato rilascio di dopamina nello striato, e produce due effetti differenti sui due tipi di recettori della dopamina: un aumento del legame sui recettori D1 nello striato ventrale, ma una diminuzione del legame sui recettori D2 nello striato dorsale (Avena e Bocarsly, 2012).
Bibliografia
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Guerdjikova, A.I., Mori, N., Casuto, L.S. & McElroy, S.L. (2017). Binge Eating Disorder, Psychiatr Clin North Am, 40(2):255-266.
Hilbert, A. (2018). Binge-Eating Disorder, Psychiatr Clin North Am, 42(1):33-43.