Si è tenuto il 18 Novembre 2019 il convegno “Il disagio psicologico nelle forze dell’ordine” organizzato dalla Questura di Imperia utile a riflettere sui rischi della psicopatologia.
Il lavoro in Polizia è riconosciuto in letteratura come altamente stressante. Basti pensare che, fin dai primi anni Ottanta, Spielberger aveva ideato uno strumento volto a misurare lo stress nelle forze di Polizia: il Police Stress Survey (Spielberger et al., 1980). In Europa, negli Stati Uniti e in Australia sono state effettuate numerose ricerche per d’indagare i molteplici aspetti del benessere, della qualità della vita lavorativa e della salute mentale dei poliziotti (Anshel, Robertson & Caputi, 1997; Dick, 2000; McNeill, 1996).
PSICOPATOLOGIA FORZE DELL’ORDINE: DALLO STRESS AL BURNOUT
Gli operatori delle forze dell’ordine rientrano tra le categorie professionali con maggior rischio di incorrere all’esposizione di eventi stressanti e di sviluppare una psicopatologia.
Secondo Cesana (2005), questo lavoro ha le caratteristiche della professione d’aiuto (Helping Profession). Ne condivide l’esposizione alla sofferenza delle persone ed alle situazioni problematiche anche con episodi di violenza. Diverse ricerche sottolineano che l’esposizione ad eventi traumatici, violenza e/o sofferenza, il rischio di incolumità, propria e dei propri colleghi, siano il fattore di stress in polizia (Gächter et al., 2009; Collins & Gibbs, 2003).
Il termine burnout indica una condizione disfunzionale, tipica delle professioni di aiuto, caratterizzata da: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione professionale. Negli ultimi trent’anni sono stati realizzati numerosi studi sul burnout in diversi tipi di lavoro: insegnanti, infermieri, medici e operatori sociali. La categoria dei poliziotti, tuttavia, è stata tralasciata.
Il lavoro delle forze dell’ordine non può essere semplicemente classificato come helping profession. Se gli operatori socio-sanitari hanno come si concentrano sui bisogni dell’essere umano, il poliziotto centra il suo lavoro sulla legge. Kop, Euwema e Schaufeli (1999) riportano ricerche da cui si evince che l’esaurimento emozionale e la depersonalizzazione sono fortemente correlati ad un diminuito benessere e a un maggiore atteggiamento cinico nei confronti dei cittadini (Kop, Euwema & Schaufeli, 1999). Gli autori hanno trovato, inoltre, che poliziotti con una certa esperienza di lavoro (16-25 anni) ottengono alti punteggi nelle dimensioni dell’esaurimento emozionale e della depersonalizzazione.
Nello stesso lavoro i ricercatori, inoltre, trovano una relazione fra burnout e uso della violenza. Le condotte violente sono più probabili tra i poliziotti che hanno sviluppato atteggiamenti cinici e distaccati nei confronti dei cittadini. Contrariamente alle attese, la dimensione dell’esaurimento emozionale risulta negativamente correlata all’uso della violenza.
L’ESTREMA CONSEGUENZA: IL SUICIDIO
Il sociologo Durkeim ha studiato il fenomeno del suicidio nelle forze dell’ordine e nella polizia e lo ha suddiviso in due forme:
- il suicidio egoistico, messo in atto in una situazione di crisi personale e per scarso interesse verso la comunità;
- il suicidio altruistico, messo in atto per forte ed intenso spirito morale, segnato da un forte senso dell’onore per cui ci si sacrifica per il bene ed il successo del gruppo di appartenenza
Rifacendoci a dei dati statistici sul fenomeno del suicidio nelle forze di polizia possiamo dire innanzi tutto che:
“il suicidio è sempre e comunque sottostimato nelle statistiche ufficiali”
(OMS di Ginevra)
I dati della Polizia di Stato confluiscono nell’Annuario Statistico Italiano e qui vi è riportato un dato diverso dall’Annuario delle Statistiche Sanitarie (stilato dai Comuni, sulla base e tramite la raccolta dei certificati di morte):
- circa 10 suicidi all’anno;
- maggiore incidenza al Nord;
- concentrazione nelle ore diurne;
- variazioni stagionali con picco a primavera (aprile);
- terza causa di morte (dopo incidenti e malattie).
APPROFONDIMENTO FORZE DELL’ORDINE IN ITALIA
Per quanto riguarda, tuttavia, il tasso di suicidio tra i poliziotti, i dati sono controversi (Hem et al., 2001).
In Italia, Cuomo e Mantineo (2001) hanno fatto uno studio che comparava la popolazione generale e il personale della Polizia di Stato. Il tema centrale era relativo ai casi di suicidio verificatisi dal 1995 al 2001. Questo ha consentito, quindi, di rilevare nel campione un’oscillazione di poco inferiore (nel 1995) e di poco superiore (nel 1997) ai valori della media nazionale.
L’analisi di 77 casi di suicidio rivela che nel 90% dei casi il mezzo utilizzato per il gesto è la pistola di ordinanza. Come è facilmente comprensibile, questa rappresenta un immediato strumento distruttivo. Si è evidenziato come, alla base di tali episodi drammatici, si possano rintracciare diverse cause: il rapporto continuo con la violenza, la sofferenza e la morte, il senso di solitudine successivo all’allontanamento forzato dall’ambiente abituale.
Bibliografia
Anshel, M., Robertson, M. & Caputi, P. (1997), Sources of acute stressand their appraisals and reappraisals among Australian policeas a function of previous experience, «Journal of Occupationaland Organizational Psychology»; 70. 337-356.
Cuomo, G. & Mantineo, G.A. (2001). Il suicidio: esiste il problema inPolizia?. polizia Moderna. 45-46.
Dick, P. (2000), The social construction of the meaning of acute stressor: A qualitative study of the personal accounts of police officersusing a stress-counselling service, «Work & Stress». 14 (3). 226-244.
Gächter, M., Savage, D.A. & Torgler, B. (2009). Gender Variations of Physiological and Psychological Stress among Police Officers. Discussion Papers and Working Paper Series.
Kop, N., Euwema, M. & Schaufeli, W. (1999), Burnout, job stress andviolent behaviour among Dutch police officers. Work & Stress. 13 (4). 326-340.
Spielberger, C.D., Grier, K.S., Salerno, C.S. & Pate, J.M. (1980), Police stress survey: Sources of stress in law enforcement. HumanResources Institute (monograph Series Three: No. 6) Tampa, FL,University of South Florida, Human Resources Institute.