Il Brain Training Online si colloca nell’ambito del potenziamento cognitivo, inteso come il miglioramento di un’abilità target e di altre abilità ad essa correlate, dopo un intenso allenamento.
Ad essere allenate in questo caso sono le funzioni cognitive, come l’attenzione selettiva, la memoria (breve/lungo termine), l’apprendimento, la concentrazione e così via. Come?
Nel Brain training online vengono utilizzati metodi elettronici che sfruttano il web. Connettendosi ad internet, sia da computer che da telefono, l’utente avrà a disposizione un’infinita quantità di esercizi utili all’allenamento del cervello. Per quanto tempo?
Acquistando pacchetti premium, è possibile ottenere un intero pacchetto, con tanto di tempi di allenamento (non superiori ai 20 minuti al giorno) predefiniti e ottimizzati al massimo guadagno cognitivo.
Davvero è possibile, in 10/15 minuti al giorno, con app o software online, ottenere miglioramenti nella performance cognitiva? Analizzeremo ora due studi che hanno trovato risultati significativi, ma completamente opposti relativi a questa tematica.
CONTRO IL BRAIN TRAINING ONLINE: OWEN E COLLEGHI (2010)
Nel 2010, Owen e colleghi pubblicano sulla rivista Nature uno studio volto ad indagare la reale efficacia del brain training online. Il campione, composto da circa 11.000 partecipanti viene diviso in tre gruppi. I primi due sottoposti a brain training online, il terzo ad un’attività di controllo:
- Primo Gruppo: sottoposto ad un training di ragionamento, pianificazione e problem solving
- Secondo Gruppo: Sottoposto ad un training di memoria, attenzione ed elaborazione visuo-spaziale
- Terzo Gruppo: Controllo. Sottoposto a domande di cultura generale con l’ausilio di internet.
Il training ha una durata di sei settimane complessive. Al termine, vengono valutate eventuali differenze tra la valutazione neuropsicologica iniziale e finale alle quali ogni partecipante è stato sottoposto. La valutazione neuropsicologica consiste in prove di ragionamento, memoria, abilità visuospaziali e apprendimento.
I risultati?
Il primo gruppo migliora in tre delle abilità prese in considerazione, il secondo in tutte e quattro. E il terzo? IN TUTTE E QUATTRO. Secondo i risultati di questo studio, al pari di tempo e ore di pratica, non vi sarebbero differenze significative tra un’attività di brain training online e rispondere a domande di cultura generale.
Vediamo ora una ricerca a favore.
PRO BRAIN TRAINING ONLINE: HARDI E COLLEGHI (2015)
Gli sperimentatori hanno qui testato l’efficacia dell’intero pacchetto di brain training di Lumosity, una famosa azienda che opera nel campo del potenziamento cognitivo, rispetto ad una condizione di controllo molto semplice. Il campione, circa la metà rispetto allo studio di Owen che abbiamo esposto nel video precedente, era di 5000 persone reclutate online. I partecipanti sono poi stati assegnati a due gruppi:
- Primo Gruppo: sottoposto ad un training coinvolgente i 49 esercizi di Lumosity, con cadenza programmata per ogni abilità allenata
- Secondo Gruppo: sottoposto ad un training di PAROLE CROCIATE, con un grado di difficoltà crescente.
Il training ha una durata di 10 settimane complessive, nelle quali ogni partecipante si allena cper 15 minuti al giorno, per almeno 5 giorni a settimana. La valutazione neuropsicologica iniziale è stata poi comparata con la valutazione neuropsicologica finale, mettendo così a confronto le due metodologie utilizzate.
I partecipanti assegnati sottoposti a brain training online ottengono risultati significativamente superiori alla fine del training, rispetto al gruppo parole crociate. In particolare, Hardy e colleghi hanno evidenziato un marcato potenziamento nella velocità di elaborazione delle informazioni, nella memoria di lavoro, nel problem solving e nel ragionamento fluido. Un’altra nota a favore del gruppo sottoposto a brain training online consiste nel maggior grado di soddisfazione percepita, misurata attraverso questionari self-report a fine studio
Questa ricerca supporta l’ipotesi che brain training online e parole crociate non siano esattamente la stessa cosa, quindi l’ipotesi contraria allo studio di Owen, che tutta via è stata supportata da risultati altrettanto rilevanti.
CONSIDERAZIONI GENERALI
Sia lo studio di Owen che lo studio di Hardy hanno portato a risultati evidence-based, tuttavia è bene ricordare che i risultati di Owen e colleghi sono stati replicati in altre ricerche, di numero superiore e di maggiore qualità.
Mantenere la mente allenata con il brain training online è utile solo se la persona che ne fa uso lo percepisce come tale. Pensare, però, che allenandosi 15 minuti al giorno con una qualsiasi app di brain training possa portare a risultati incredibili, è utopia. Non perché non funzionino, ma per il semplice fatto che in qualsiasi cosa, occorre tempo e costanza. E il brain training non fa eccezione.
Il problema primario che sorge, qui, è economico. Vale la pena di spendere centinaia di euro all’anno in queste applicazioni?
La nostra risposta è decisamente NO. Grazie alle scoperte neuropsicologiche, e al concetto di plasticità cerebrale, sappiamo che il nostro cervello reagisce e si modifica in base alle nostre esperienze, sia fisiche che mentali.
Se vuoi mantenere il tuo cervello in forma, aumentando attenzione e funzioni cognitive, pratica uno sport qualsiasi che solleciti queste abilità. Uno sport open skill, ovvero con molte variabili da tenere in considerazione durante il suo svolgimento, potrebbe fare al caso tuo. Basket, pallavolo, pallamano, calcio, qualsiasi cosa. Gli effetti di trasferimento alle funzioni esecutive ci sono, e sono anche ben documentati da numerosi studi.
Per concludere, se pensi che il brain training online sia utile, fanne uso. Ricorda però che qualsiasi attività può giovare al tuo cervello, se affrontata con impegno e dedizione, e che è molto meno costoso praticare uno sport in categoria, rispetto che pagare 300 € per giocare con lo stroop e il flanker.
Bibliografia
Hardy, J.L., Nelson, R.A., Thomason, M.E., Sternberg, D.A., Katovich, K., Farzin, F. et al. (2015) Enhancing Cognitive Abilities with Comprehensive Training: A Large, Online, Randomized, ActiveControlled Trial. PLoS ONE 10(9).
Owen M., Hampshire A., Grahn J., Stenton R., Dajani S., Burns A., Howard R. & Ballard C. (2010). Putting brain training to the test. Nature, 465, 775–778.