Il Maladaptive Daydreaming o “sognare ad occhi aperti disadattivo” fa riferimento ad una una sindrome poco studiata e poco conosciuta. È un disturbo non ancora incluso nei manuali diagnostici, in quanto la sua natura non permette identificare fattori chiave che partecipano al manifestarsi dei sintomi.
COSA SI INTENDE PER MALADAPTIVE DAYDREAMING
La prima definizione viene data da Eli Somer che definisce la sindrome come:
“Un’estesa attività della fantasia che sostituisce l’interazione umana e/o interferisce con il funzionamento scolastico, interpersonale o professionale”.
Questa definizione serve a capire come alcune persone non si limitano al semplice fantasticare ma diventa fonte di sofferenza a tal punto da interferire con la routine quotidiana. La sindrome da Maladaptive Daydreaming porta il soggetto alla creazione di fantasie che prevedono al loro interno una trama e dei personaggi, proprio come in un film. Ad innescare queste fantasie intervengono i triggers, o fattori scatenanti, che si presentano sotto forma di suoni o immagini. Questa sindrome è una forma di dipendenza perché il soggetto non riesce a fare a meno delle proprie fantasie ad occhi aperti. Inoltre è anche una forma di dissociazione della realtà perchè si crea una vera e propria realtà illusoria.
DIFFERENZE TRA NORMALITA’ E PATOLOGIA
Sognare ad occhi aperti è un’attività normale e molto diffusa. Alcuni studi dimostrano come vagare con la mente ha dei benefici evolutivi perché contribuisce alla pianificazione futura tramite la simulazione e allevia la noia attraverso la creatività. È quindi abbastanza difficile trovare la linea di confine tra il vagare con la mente, che accomuna tutti noi, e il sognare ad occhi aperti disadattivo.
Ci sono delle caratteristiche uniche che distinguono la Maladaptive Daydreaming dal fantasticare comune: il normale sognare ad occhi aperti non è molto coinvolgente né fantasioso, al contrario questa condizione patologica sembra essere un talento innato dato che la fantasia viene generata dal soggetto per il proprio piacere e per nessun altro scopo. Un’altra caratteristica importante è la necessità di una stimolazione aggiuntiva in particolare l’attività cinestetica e l’esposizione a musica evocativa.
IPOTESI SULL’ORIGINE DELLA MALADAPTIVE DAYDREAMING
Ci sono varie ipotesi sulla genesi della sindrome:
- Disturbi Dissociativi: la sindrome contiene diversi elementi dissociativi come il distacco dalla realtà esterna a favore delle esperienze interna.
- Sintomi e disturbo d’Ansia: recenti studi hanno portato alla luce come alcuni individui hanno descritto l’origine della sindrome durante l’infanzia per evitare un ambiente violento e quindi come scudo per disturbi d’ansia e come mezzo per fuggire alla realtà dei loro mondi interni.
- Disturbi Ossessivo-Compulsivi: l’atto del sognare ad occhi aperti viene svolto secondo determinati tempi e modi.
A prescindere dai vari filoni sull’origine della sindrome, è certo come quest’ultima porta ad un comportamento estremo, perché influisce sulle prestazioni sociali, lavorative e scolastiche. Tutto questo scaturisce dall’impegno del sognatore ad occhi aperti in immagini vivide e fantasiose che possono durare per ore.
DIAGNOSI E STUDI EFFETTUATI
All’espandersi del fenomeno è stata sviluppata un’intervista clinica strutturata basata su dei criteri diagnostici proposti per la Maladaptive Daydreaming per cercare di comprendere i percorsi che possono portare allo sviluppo del disordine.
Un recente grande studio effettuato tramite un sondaggio ha visto reclutati 77 partecipanti. Sebbene non sia stato specificato un criterio per la gravità o il disadattamento della Maladaptive Daydreaming, la maggior parte del campione aveva un punteggio sopra il livello clinico. Il campione comprendeva individui preoccupati per i loro sogni ad occhi aperti. Il campione presentava queste caratteristiche:
- Quasi tutti i soggetti avevano ricevuto psicoterapia o assistenza psichiatrica.
- Erano emerse altre problematiche relative a diagnosi come depressione, disturbo da stress post traumatico o trauma complesso, disturbo da deficit di attenzione e iperattività e disturbo ossessivo-compulsivo.
- Più della metà dei partecipanti assume farmaci psicotropi, antidepressivi e farmaci ansiolitici.
Dal test è risultato l’87% del campione affetto da sindrome da Maladaptive Daydreaming. I partecipanti hanno riferito di aver trascorso quattro o cinque ore impegnandosi attivamente a sognare ad occhi aperti in un singolo giorno.
La correlazione con i disturbi ossessivo compulsivi è diversa: da un lato questa sindrome e i sintomi ossessivo-compulsivi condividono meccanismi comuni e interagiscono tra loro; dall’altro la sindrome non sembra essere un sottotipo dei disturbi ossessivo-compulsivi. Nonostante questo, alcuni pazienti hanno riferito di essere costantemente attratti dal sognare ad occhi aperti in modo obbligatorio e hanno difficoltà a controllare i propri pensieri. La differenza sostanziale è che nei disturbi ossessivo-compulsivi le ossessioni sono legate a sentimenti di ansia, mentre questa sensazione nella Maladaptive Daydreaming è descritta come più volontaria e piacevole. É delineato dai pazienti come un comportamento molto gratificante caratterizzato da dipendenza cronica.
CONCLUSIONI
Nonostante i pochi studi c’è stato un boom di utenti nel web che cercano la comunicazione online con altri che vivono la loro stessa condizione. Ci sono intere comunità informatiche come il forum Yahoo Maladaptive Daydreames che conta più di 3.500 iscritti. I dati raccolti da queste comunità virtuali mostrano come gli utenti manifestano sintomi di angoscia derivanti da tre fattori:
- Difficoltà nel controllare il bisogno o il desiderio di impegnarsi nella fantasia.
- Interferenze della quantità di fantasticare con le relazioni e gli sforzi reali.
- Intensa vergogna per mantenere nascosto questo comportamento ad altri.
Gli studi su questa condizione sono pochi e non permettono di fornire un aiuto necessario e concreto. Per questo è importante continuare ad indagare sui fattori scatenanti della Maladaptive Daydreaming e giungere ad un trattamento. Nonostante le poche informazioni, un trattamento psicoterapeutico che si è rivelato molto utile nella risoluzione del disordine è risultato essere l’approccio cognitivo-comportamentale.
Bibliografia
Pietkiewicz, I.J., Nęcki, S., Bańbura, A. & Tomalski, R. (2018). Maladaptive daydreaming as a new form of behavioral addiction. J Behav Addict; 7(3):838-843.
Soffer-Dudek, N. & Somer, E. (2018). Trapped in a Daydream: Daily Elevations in Maladaptive Daydreaming Are Associated With Daily Psychopathological Symptoms. Front Psychiatry; 9:194.