Il Maternity Blues (maternità blu) è una delle forme cliniche caratteristiche dei disturbi del puerperio e l’accezione “blues” fa riferimento alla “tristezza” sperimentata dalla donna nei giorni successivi al parto.
Questo fenomeno clinico si manifesta molto più frequentemente rispetto alla depressione postpartum vera e propria ed attualmente viene considerato come una reazione fisiologica transitoria che colpisce dal 20% all’ 80% di tutte le donne che hanno partorito. La sintomatologia è osservabile già tra il 3-4° giorno dopo il parto e si risolve spontaneamente entro un massimo di 10-15 giorni.
MATERNITÀ: QUAL È LA SINTOMATOLOGIA
Il sintomo centrale del Materinty Blues è la labilità emotiva, alla quale si aggiungono delle alterazioni cognitive e dell’umore come:
- Facilità al pianto (crisi di pianto)
- Ansia
- Irritabilità
- Stato confusionale
- Diminuzione della concentrazione
- Astenia (sensazione di esaurimento fisico)
- Cefalea
- Orientamento depressivo
Nonostante sia una reazione fisiologica in alcuni casi la sintomatologia del Maternity Blues può persistere, diventare più marcata e può evolvere in quadri clinici più gravi. Infatti, secondo lo studio di Henshaw la presenza di un forte Maternity Blues potrebbe rappresentare un importante fattore di rischio per l’insorgenza di una vera e propria depressione postpartum. È quindi fondamentale cogliere questi segnali e valutarne l’andamento per ridurre al minimo il rischio di una possibile evoluzione in un quadro depressivo.
COME GESTIRE IL MATERNITY BLUES?
La regola delle regole è: farsi aiutare! Dal proprio partner, dalla famiglia o da un supporto psicologico.
Questo disagio di maternità una fase transitoria, dovuta principalmente ai cambiamenti ormonali a seguito del parto, non esiste un trattamento farmacologico o un intervento psicoterapico da mettere in atto. Tuttavia, la presenza di un sostegno psicologico in grado di aiutare la persona a comprendere e gestire i propri stati emotivi e di esprimerli liberamente può fornire il giusto supporto per affrontare al meglio questa fase e favorire al meglio l’inizio della funzione materna vera e propria.
Bibliografia
Henshaw, C. (2003). Mood disturbance in the early puerperium: a review. Archives of women’s mental health, 6(2), s33-s42.
Benvenuti, P. (2007). Psicopatologia nell’arco della vita. Seid Editori.