Il Disturbo Borderline (DBP) rientra nei disturbi di personalità caratterizzati da modalità di pensiero e comportamento disadattivi che si manifestano in modo pervasivo, rigido e apparentemente permanente.
Il DBP ha due nuclei fondamentali: la regolazione delle emozioni e le relazioni. Il soggetto vive, infatti, emozioni molto intense e sperimenta stati mentali di vuoto o di caos emotivo che cerca di evitare con strategie, che spesso si rivelano controproducenti: gesti autolesivi, azioni impulsive (rabbiose), abuso di sostanze. Queste persone possono assumere comportamenti dipendenti come mettersi a disposizione dell’altro o idealizzarlo e ogni segno di leggero distacco dell’altro è una minaccia di abbandono dirompente; per questo possono risultare anche molto controllanti e talvolta paranoici nella relazione.
Il decorso di questo disturbo è meno stabile del previsto per i disturbi della personalità. Le cause non sono ancora chiare, ma i fattori genetici e gli eventi avversi della vita sembrano interagire per portare al disturbo. La ricerca neurobiologica suggerisce che le anomalie nelle reti frontolimbiche sono associate a molti dei sintomi.
LA MEMORIA VIENE INFLUENZATA IN UN SOGGETTO CON DISTURBO BORDERLINE?
I processi di memoria come la codifica, l’archiviazione e il recupero delle informazioni sono influenzati dal contenuto emotivo. Poiché i pazienti con disturbo borderline di personalità sono particolarmente sensibili alle informazioni emotive, esse interferiscono più fortemente con l’elaborazione e l’apprendimento delle informazioni; non subisce variazioni la capacità di memorizzare informazioni emotive, ma queste persone tendono ad avere difficoltà specifiche a dimenticare le informazioni negative. In generale, un umore depressivo sembra deteriorare e influenzare negativamente l’elaborazione delle informazioni e i ricordi, mentre è dimostrato che i sintomi dissociativi compromettono l’apprendimento e la memoria indipendentemente dalla valenza dello stimolo. La dissociazione influisce sulla reattività a materiale emotivamente saliente e working memory. Un’attività alterata in aree associate all’elaborazione delle emozioni, alla memoria e ai processi autoreferenziali può contribuire agli stati dissociativi nella BPD.
Bibliografia
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