18/19 anni, ti diplomi e molti studenti decidono di continuare gli studi iscrivendosi all’università, per poi ritrovarsi con il cosiddetto “pezzo di carta”, magari la laurea in psicologia.
Ma ci si è mai chiesti il perché un ragazzo intraprenda un percorso universitario (oltre al proprio piacere per quella disciplina)? Per mettere in campo le conoscenze acquisite con un lavoro. Con la laurea si dovrebbe, IN TEORIA, trovare più facilmente un lavoro, ma sappiamo benissimo che non è sempre così. E questo ha anche conseguenze sul pensiero, sulle credenze e sul giudizio degli studenti che saranno in linea con le aspettative confermate o deluse dal post-laurea.
E così si apre il grande dubbio: uno studente dovrebbe iscriversi ad una facoltà seguendo ciò che gli piace oppure tenendo in grandissima considerazione il mercato lavorativo? Avevo fatto un video a riguardo con la mia opinione, te lo lascio se vuoi dargli un occhiata.
L’Osservatorio Talents Venture, dopo aver elaborato i dati di Almalaurea, ci fornisce un risultato interessante: frequentare un Corso di Studi (CdS) dedicato alla sicurezza, alla difesa, alla medicina e all’ingegneria elettronica (92% occupato) dovrebbe conferire maggiori possibilità lavorative.
Tra gli studenti meno soddisfatti ci siamo invece noi, i laureati di psicologia (insieme al gruppo geo-biologico).
COSA PENSANO GLI STUDENTI DELLA LAUREA IN PSICOLOGIA?
Non solo, è emerso, che gli studenti di psicologia reputino questo CdS inadeguato, ma c’è anche chi lo ritiene inutile. E non si parla del 2-5% ma si tratta di quasi il 40% dei laureati in psicologia.
Passiamo dalla formazione alla professione. Con una laurea in psicologia il tasso di occupazione è ridicolo: 45% meno della metà.
Tuttavia quando si parla di lavoro non esiste solo il tasso di occupazione ma anche lo stipendio. Ma neanche in questo caso ci sono buone notizie. Ad incidere sulla sfiducia nei confronti della laurea, c’è anche lo stipendio di chi ha avuto la fortuna/l’abilità di lavorare dopo aver studiato (ed investito denaro) per tanti anni. Gli stipendi netti medi, ad 1 anno dalla laurea, sono di 670 €/mensili.
Dico solo che il reddito di cittadinanza prevede un’integrazione fino a 6.000 €/annui. Per avere questo reddito non è richiesto avere una laurea né aver speso soldi per frequentare le lezioni, prepararsi agli esami ed aver svolto un tirocinio.
Oltre ad essere un impiego scarsamente retribuiti, spesso, bisogna arrangiarsi con lavori che non hanno nulla a che vedere con gli studi svolti.